Il segreto del successo: talento o fortuna?
Qual’ è il vero segreto del successo? Questa è una delle domande che incontro più spesso quando parlo con i miei clienti. È tutta questione di talento? O di fortuna? E che rapporto hanno questi fattori sulla nostra realtà?
Talento e fortuna sono importanti ma sono nulla senza la voglia e la capacità di coltivare il primo e far fruttare la seconda.
Le sfide della vita servono a crescere, percorrere nuove strade e imparare nuove abilità. Diventare migliori e progredire.
Il coaching ontologico è uno strumento potente per trasformare il nostro essere e i nostri comportamenti e incidere sulle nostre convinzioni e decisioni.
Il talento e la fortuna servono entrambi?
Certo! Ma sono sufficienti per avere
successo nella nostra vita?
Il talento se riconosciuto, perché spesso
deve essere fatto emergere, può darci
una buona base di partenza. Al tempo
stesso può essere usato anche come alibi
per adagiarci e accontentarci dei risultati conseguiti.
La fortuna al contempo sì, ci aiuta, ma se non è affiancata dal nostro impegno nel valorizzarla può essere sprecata. Potrebbe persino trasformarsi nell’unico fiore nel deserto. Insomma un rischio e un danno potenziale, più che una risorsa efficace e utile.
Ho in mente tre esempi:
– Il compagno di classe della scuola superiore Filippo che apprendeva velocemente tutte le materie e studiava poche ore al pomeriggio a differenza dei compagni, passando la maggior parte del tempo a divertirsi con gli amici fuori casa.
Il giovane Filippo era pigro, disinteressato. Finiti gli studi secondari decise di non continuare e di fare un lavoro molto al di sotto delle sue possibilità. Mi disse un giorno incontrandomi che aveva qualche rimpianto, e a volte si tormentava un po’ pensandoci.
Forse avrebbe potuto esprimersi meglio, ma non aveva avuto voglia di fare fatica. Penso non avesse imparato una grande abilità: la resilienza, la tenacia necessaria a resistere e trasformare le situazioni negative in positive, e andare avanti con determinazione. Era abituato al facile non al difficile.
Andiamo oltre al talento o alla fortuna come alibi
– Altri usano il talento come alibi, come Laura, dicendo con sofferenza di non averne. Così pensano di non avere responsabilità in merito. Non si impegnano a cercare di coltivarlo e farlo emergere. Continuano invece a lamentarsi non mettendosi in azione per conseguire i risultati desiderati. Purtroppo il nostro destino e il nostro successo dipendono dalle nostre decisioni e dalle nostre convinzioni, come vedremo.
– E ancora l’esempio di Giovanni figlio di un grande imprenditore, nato fortunato. Un giovane con un’azienda solida e ricca in eredità, che dopo anni d’oro causa cattivo management, perde l’azienda di famiglia creata dal padre in un fallimento. Terribile per lui e per il padre che l’aveva fatta crescere con enormi sacrifici.
Qual è il segreto del successo?
Per scoprire il segreto del successo dobbiamo soffermarci su un elemento fondamentale: l’atteggiamento mentale che attiviamo. Se assumiamo un mindset statico di fronte ad una situazione difficile probabilmente reagiremo cercando un colpevole esterno a noi, persona o situazione, e ci trasformeremo in vittime. Ci arrabbieremo contro un destino che ci rende impotenti.
Con un mindset dinamico aperto al cambiamento andremo a cercare la soluzione ai nostri problemi, entreremo nell’azione, creeremo strategie per uscirne e impareremo ad utilizzare il nostro talento in sfide continue.
Tutti noi affrontiamo momenti difficili nella vita. La differenza tra di noi sta in quello che decidiamo di fare in quei momenti. In come ci mettiamo o non ci mettiamo in gioco (attraverso quali pensieri ed azioni). Possiamo usare gli ostacoli e le barriere che si presentano come stimolo per cambiare, per percorrere nuove strade, per crescere.
Per imparare la lezione del dolore, della rabbia, della compassione, del perdono, dell’amore per noi stessi. Possiamo imparare nuove abilità, acquisire nuove consapevolezze o possiamo scegliere di lasciarci sopraffare dalla situazione ed arrendersi.
Per essere persone di successo dobbiamo agire sulle credenze che abbiamo, sui valori, schemi di pensiero, sui nostri stati d’animo. Dobbiamo intervenire sul nostro linguaggio e sulla nostra fisicità che sono il nostro filtro attraverso il quale interpretiamo il mondo e creiamo la realtà.
Il metodo del coaching ontologico ci aiuta a trasformare il nostro essere e i nostri comportamenti attraverso la consapevolezza del nostro modo di osservare noi stessi e il mondo.
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