L’empatia: l’ingrediente essenziale per le buone relazioni
Come avere buone relazioni? Quando parli con chi ti è vicino lo includi nel discorso, lo ascolti senza giudizio e con apertura? Sono questi alcuni dei tasselli che ci occorrono per creare una comunicazione efficace. L’empatia e l’ascolto attivo sono due risorse preziose che ci cambiano in profondità e trasformano le nostre relazioni.
Mi rendo conto ogni giorno quanto sia importante l’empatia nelle nostre comunicazioni, e quanto la sua assenza crei distacco e incomprensione tra le persone.
Per questo, parlando di comunicazione in
corsi o in sessioni di coaching ritaglio
uno spazio per spiegare cosa sia
l’empatia e i benefici che ne derivano.
Se non stiamo attenti ci preoccupiamo di
trasmettere il nostro messaggio, di
comunicare i nostri obiettivi, di farci
conoscere senza accorgerci che il nostro
interlocutore a volte non comprende a sufficienza.
O magari non è interessato a quanto raccontiamo o ancora non abbastanza coinvolto nel nostro discorso perché noi stessi non lo stiamo accogliendo nel processo.
Siamo concentrati su noi stessi, sui nostri bisogni, sui nostri obiettivi legittimi. Non ci apriamo sufficientemente all’altro, al suo mondo percettivo. Diamo per scontato che la realtà debba essere come noi ce la rappresentiamo. E così facendo ci priviamo di un’altra prospettiva o percezione della situazione che potrebbe farci riflettere e soprattutto arricchire la nostra mappa mentale.
Perché succede questo? Perché siamo distratti, poco attenti, abbiamo un ascolto giudicante modellato dalle nostre esperienze, dai nostri condizionamenti, convinzioni su noi stessi, gli altri e il mondo. Ecco perché dobbiamo imparare ad ascoltare in modo innocente e non autobiografico, silenziando il nostro discorso interiore condizionato dal nostro vissuto. L’ascolto attivo ed empatico in questo senso diviene una delle nostre abilità più strategiche e potenti.
Empatia e ascolto attivo: due risorse preziose e potenti per avere buone relazioni
L’empatia difatti nasce dall’ascolto attivo dell’altro che consideriamo legittimo. Il processo trae forma da un ascolto che avviene con la mente, il corpo e il cuore. Una possibilità che richiede una comunicazione profonda, un mettersi nei panni dell’altro. Indossando un altro paio di occhiali possiamo comprendere il significato, per lui/lei, delle sue affermazioni e il suo punto di vista.
L’ascolto empatico richiede interesse per la relazione con il nostro interlocutore. Possiamo quindi affermare che si tratta di un ascolto innocente non giudicante e della volontà di comprendere il mondo dell’altro, di accoglierne pensieri ed emozioni con il giusto distacco emotivo. Questo per non farsi carico del suo vissuto, rimanendo centrati in noi stessi e mantenendo un nostro equilibrio emozionale e mentale.
Imparare l’empatia ci aiuta a ridurre e risolvere conflitti e incomprensioni, a migliorare le nostre relazioni, ad arricchire le nostre conoscenze tramite lo scambio con l’altro (anche l’altro se stesso), ci permette di ampliare le nostre mappe mentali con nuovi filtri interpretativi e di avere una comunicazione profonda, più ricca. Imparare l’empatia significa un radicale progresso nelle relazioni della nostra vita.
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