Le caratteristiche di un buon performer
Quali sono le caratteristiche del buon performer? Chi è? Posso esserlo io? Come si esprime il mio talento e soprattutto posso allenarlo per espanderlo? Domande legittime che tornano spesso a trovarci nel quotidiano e in special modo quando ci sentiamo sovrastati dagli eventi o dalle difficoltà. Vediamo insieme come possiamo intendere il talento e come possiamo fare non solo per portarlo alla luce, ma per renderlo ancora più performante.
Il talento può essere scoperto e
coltivato? Il talento può essere
scoperto o coltivato solo tramite
l’esperienza diretta, l’esercizio
continuo. E poi il confronto con
persone che con pensieri
potenzianti e comportamenti
eccellenti ci spingono oltre, ci
pongono interrogativi e nuove
visioni.
È un viaggio continuo che ci aiuta a vedere prospettive diverse, ad arricchire le nostre mappe mentali. Nel tempo possiamo stimolare la nostra creatività, l’attivazione di pensieri funzionali al raggiungimento dei nostri obiettivi.
Sono gli incontri, gli eventi e il percorso di crescita intrapreso a trasmetterci quindi abilità e competenze, a motivare il cambiamento. Il talento infatti deve essere coltivato, allenato e anche gestito con abilità, altrimenti rischia di non venire espresso.
Ci vuole lavoro sul carattere, sui comportamenti, sull’azione. Ci vogliono impegno, focus, passione e fede nelle proprie risorse, determinazione a non mollare di fronte alle difficoltà.
Ci vogliono flessibilità e capacità di adattamento alle circostanze senza perdere le nostre caratteristiche distintive. La nostra unicità e la passione e vocazione ad esprimere il nostro scopo.
Caratteristiche del buon performer
Talento e resilienza: allenamento e gestione.
Penso alla capacità di resilienza e tenacia di Peter Daniels: life coach, scrittore e oratore, nato in Australia da genitori poveri. Beneficiava dell’assistenza pubblica sociale, nei primi anni di vita analfabeta, con gravi difficoltà scolastiche, sottostimato dagli insegnanti…
Dopo diversi momenti lavorativi fallimentari, consapevole di essere capace di persuadere, affronta diverse esperienze lavorative e corsi di crescita personale che gli permettono di esprimersi al meglio. È così che diventa poi un immobiliarista di successo – con clienti tra i reali d’Inghilterra! – e poi scrittore di coaching e conferenziere di fama internazionale.
Il talento deve essere allenato con i maestri giusti che non ci sottomettono o limitano, ma ci accompagnano nella ricerca e scoperta e ci aiutano a trovare il nostro maestro interiore. E lui dedicando tanti anni allo sviluppo del suo potenziale lo fece, sorprendendo chi lo aveva scoraggiato. Mi fa sorridere a proposito il titolo di uno dei suoi libri di successo “Signora Phillips ti sbagliavi”, ricordando una sua vecchia insegnante che ostacolava gli studenti meno abili.
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